La rivoluzione Web 2.0 – gli utenti creano il contenuto

Il Web 2.0 sta cambiando Internet. Grazie a nuove possibilità d’interazione, collaborazione e scambio, stanno nascendo nuove stelle su Internet. Siti messi online da pochi mesi sono già utilizzati da milioni di persone e venduti per miliardi di dollari.

Nielsen Netratings (http://www.netratings.com/pr/PR_060810.PDF), leader mondiale nel settore delle ricerche di mercato, ha rilevato un dato impressionante che dimostra come la rivoluzione Web 2.0 stia dilagando online: la metà dei 10 siti che sono cresciuti più velocemente negli USA a Luglio è basata su contenuto prodotto dagli utenti. Si tratta di siti che mettono a disposizione un contenitore in cui i navigatori inseriscono contenuti che altri navigatori utilizzano o con cui altri utenti possono interagire. Sono piattaforme per la condivisione di fotografie, video, contenuti o inserzioni.

Jon Gibs, direttore del dipartimento di analisi dei media di Nielsen/NetRatings, spiega: “I siti basati su contenuto generato dagli utenti hanno mostrato una crescita significativa durante l’ultimo anno, soprattutto grazie al marketing virale. Questi siti hanno beneficiato anche dell’efficientissima gestione dei costi: il contenuto è praticamente gratis”. Il marketing virale è basato sul fatto che un utente di un servizio invita i suoi amici e colleghi ad utilizzarlo, questi a loro volta invitano altri amici e così via. In questo modo, senza spese pubblicitarie per i proprietari del sito, il numero di utilizzatori cresce esponenzialmente, con un meccanismo simile a quello sfruttato dal virus dell’influenza che passa da una persona all’altra per contagio, arrivando a colpire intere popolazioni.

Secondo Netratings:

  • il sito di scambio immagini “Image Shack” è cresciuto a Luglio del 233% da 2.2 a 7.3 milioni di utenti
  • il sito di condivisione di video heavy.com è cresciuto del 213% da 0.9 a 3.0 milioni
  • il sito di condivisione di foto Flickr del 201% da 2.1 a 6.3 milioni
  • il sito di incontro tra amici Myspace del 183% da 16.2 a 46 milioni
  • l’enciclopedia creata dagli utenti Wikipedia del 181% da 10.4 a 29.1 milioni

Bellissimo, ma Cosa è il Web 2.0?

Web 2.0 è un’espressione coniata da O’Reilly Media nel 2004 con riferimento ad una seconda generazione di servizi che consentono alle persone di collaborare e condividere informazioni online. O’Reilly Media, in collaborazione con MediaLive International, ha utilizzato per la prima volta “Web 2.0” come titolo per una serie di conferenze nel 2004. Da allora il termine è diventato un neologismo di moda.

Le caratteristiche chiave del Web 2.0 sono:

  • Il Web diventa una piattaforma.
  • I dati sono la forza trainante.
  • Si crea un effetto di connessione tra utenti grazie alle architetture di partecipazione, progettate per consentire il contributo degli utenti.
  • Si crea innovazione assemblando sistemi creati da sviluppatori distribuiti indipendenti (es. Opensource).
  • Si creano meccanismi di miglioramento continuo (es. articoli di wikipedia o versioni sempre migliori di software Open Source).

Coloro che hanno proposto l’espressione “Web 2.0” si riferivano ad una o più delle seguenti innovazioni:

  • La trasformazione dei siti web da silos di informazioni isolati a sorgenti di contenuti e funzionalità in grado di fornire applicazioni web ed informazioni agli utenti.
  • Un fenomeno sociale basato su un approccio aperto, collaborativo e comunicativo nel creare contenuto per il Web da parte di autori decentralizzati liberi di esprimersi e di riusare i risultati ottenuti insieme.
  • Un fenomeno che porterà ad un importante aumento del valore economico di Internet.
  • Un temine di Marketing usato per marcare una differenza rispetto al Web 1.0, che portò al crollo delle borse mondiali al momento dell’esplosione della “Bolla” di cinque anni fa.
  • Il fenomeno della rinascita di un grande entusiasmo verso Internet grazie a nuove applicazioni e servizi.

Esempi di grande successo del Web 2.0 sono:

  • Wikipedia, divenuta ormai la più grande enciclopedia del mondo grazie al contributo volontario di milioni di utenti che possono liberamente migliorare le voci scritte da altri utilizzatori o aggiungerne di nuove.
  • Myspace, un sito in cui ciascuno può creare una pagina su se stesso, sui propri interessi e le proprie attività, linkandola alle pagine di amici o persone con cui ha interessi in comune. Parte del successo di Myspace è dovuto al fatto che è diventato per i giovani un popolare strumento per conoscere persone nuove: http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scuola_e_universita/servizi/giovaniinternet/netgenerationusa/netgenerationusa.html . Myspace è stato acquistato dal miliardario Murdoch per poco meno di un miliardo di dollari
  • Youtube, sito di condivisione di file, principalmente filmati, audio e foto, comprato dopo appena 20 mesi di vita da Google per 1,65 Miliardi di dollari.
  • Digg.com, un giornale fatto da utenti che scrivono gli articoli e li votano decidendo così quali finiscono in prima pagina.
  • Ebay che, anche se è nato prima delle definizioni di Web 2.0, è un immenso mercato in cui gli utenti sono protagonisti assoluti. Partecipano alle aste, vendono i propri prodotti, preparano le descrizioni di questi prodotti, esprimono giudizi sulla correttezza degli altri utenti e comunicano tra loro.
  • I blog, diari online in cui utenti senza particolari capacità tecniche possono facilmente scrivere articoli, raggiungono spesso audience enormi. Il più visitato blog in Europa è quello di Beppe Grillo.

Come può un’azienda italiana cercare di cogliere le opportunità offerte dal Web 2.0?

Il primo passo è quello di rendere il vecchio, immobile sito aziendale più dinamico ed interattivo. Qualsiasi azienda dovrebbe almeno avere uno strumento con il quale inserire facilmente, rapidamente e senza bisogno di assistenza esterna, informazioni sul proprio sito. Dopo questo primo passo si può spingere avanti la possibilità d’interazione di collaboratori, partner, clienti, e semplici utenti tramite il sito web.

Si possono poi sviluppare applicazioni specifiche in grado di fornire servizi di tutti i generi direttamente tramite il sito.

Se vuoi anche tu partecipare alla rivoluzione Web 2.0, fai presto, perché non c’è nulla di peggio che essere rivoluzionario solo dopo che la rivoluzione è stata già fatta.